La prevenzione dell'HIV
è realizzata attraverso un approccio multisettoriale che utilizza il sistema sanitario come uno dei punti di ingresso nella comunità ma non si limita a questo.
L'intervento sull'HIV deve sempre essere coordinato dall'apposita commissione governativa costituitasi a Moyale. Data la estrema sensibilità del problema deve essere adottato un approccio graduale che prevede un focus:
-sulle attività di
advocacy con i leader della
comunità,
-la raccolta di informazioni
di base sulla conoscenza del problema e i comportamenti della
popolazione,
-la programmazione, concertata con la
comunità ed i suoi leader, di una strategia di
intervento specifica per la zona.
-vanno sviluppati in modo specifico per la
popolazione locale materiali di informazione
cartacei e audiovisivi.
Le attività di prevenzione vere e proprie:
-formazione di peer
educators come punto di
ingresso in tutti i settori della comunità,
-conduzione di sessioni di
educazione sanitaria presso le scuole, i posti di lavoro, i
punti di aggregazione sociale, in occasione di attività di
intrattenimento organizzate ad hoc (proiezioni di film, recite);
-attivazione di un servizio di counselling e test volontario, che rinforza nei
pazienti che risultano negativi il comportamento di
evitamento del rischio;
-incoraggiare e
facilitare la formazione da parte della comunità di gruppi di
supporto per pazienti sieropositivi.
A livello delle strutture sanitarie vanno:
-intensificati gli sforzi
per promuovere il trattamento sindromico
delle malattie sessualmente trasmesse,
-il counselling sulla tematica
dell'HIV e le STDs va incluso nella pratica della clinica prenatale,
-va enfatizzato, nel corso delle attività di
informazione, il rischio di trasmissione iatrogena del virus dell'HIV
e si danno gli strumenti conoscitivi al personale sanitario per minimizzare
questa possibilità attraverso nozioni di base sulle procedure di sicurezza
per le iniezioni e le trasfusioni di sangue.
-una importante componente è la promozione dell'utilizzo dei preservativi.