SOMALIA 23/2/2007 9.56
TRA SPERANZE DI RICONCILIAZIONE E NUOVE SPARATORIE
Il presidente somalo ha confermato la volontà di organizzare una conferenza di riconciliazione somala aperta a tutti i clan del paese: lo ha detto lo stesso capo di Stato, Abdullahi Yusuf, in un’intervista rilasciata ieri all’agenzia britannica Reuters nel corso di una sua visita a Londra. “Intendiamo iniziare la conferenza entro due o tre settimane. Inizieremo con un incontro a livello nazionale e poi passeremo ai livelli locali e regionali. La nostra gente ha combattuto duramente un conflitto intestino. Ora dobbiamo discutere di come perdonare e dimenticare” ha detto Yusuf, senza precisare però se all’incontro saranno invitati anche i rappresentanti dell’ala moderata delle Corti Islamiche. Una condizione, quest’ultima, posta con sempre maggiore insistenza dalla comunità internazionale, ma finora rifiutata dal governo di transizione che a dicembre, col sostegno dell’esercito etiope, è riuscito a cacciare le Corti da Mogadiscio e dal resto del paese. Tuttavia sono in molti a ritenere che dietro l’ondata di attentati e attacchi quasi quotidiani alle istituzioni somale in corso a Mogadiscio da settimane vi siano proprio i miliziani delle Corti, impegnati in un’attività di guerriglia contro le istituzioni. Il clima resta comunque estremamente teso nella capitale somala e nel resto del paese, dove tra insicurezza e scontri non passa giorno senza nuove violenze. Ieri, oltre ad alcuni colpi di mortaio lanciati contro l’aeroporto internazionale di Mogadiscio, si sono verificati scontri a fuoco tra le guardie private di due esponenti del governo. Ad affrontarsi all’esterno del Global Hotel, nel nord della città, causando il ferimento di almeno un soldato, sono stati gli uomini di Salad Ali Jelle, vice-ministro della Difesa, e quelli di Osman Dhagatur, ex-vice governatore della provincia di Banadir. I due esponenti si trovavano all’interno dell’albergo per un incontro dei ‘notabili’ del clan Mudolood (Abgal) quando i rispettivi uomini hanno cominciato a spararsi per causa ancora da determinare. Incerto anche il bilancio dei combattimenti avvenuti sempre ieri una cinquantina di chilometri a sud di Mogadiscio, nei pressi di un aeroporto molto utilizzato in passato. Secondo fonti locali almeno due soldati sarebbero rimasti feriti in scontri tra l’esercito governativo e milizie armati delle famiglie della zona che contestavano la decisione di tassare l’importazione di khat (un erba stimolante molto diffusa nel paese). Fonti internazionali fanno sapere che la sparatoria avrebbe causato la morte di almeno due persone. [MZ]
Copyright © MISNA
Riproduzione libera citando la fonte.
Inviare una copia come giustificativo a:
Redazione MISNA
Via Levico 14
00198 Roma
misna@misna.org