SOMALIA 6/3/2007 13.07
MOGADISCIO: ARRIVATI SOLDATI …TRA COLPI DI MORTAIO E OMICIDI-3

Almeno una decina di colpi di mortaio sono caduti sull’aeroporto internazionale di Mogadiscio proprio mentre all’interno era in corso una cerimonia di benvenuto per salutare l’arrivo, questa mattina, del primo contingente della nuova forza di pace inviata dall’Unione Africana a sostegno del governo di transizione. Lo riferiscono fonti locali e internazionali, precisando che per il momento i colpi di mortaio, alcune fonti riferiscono di almeno 16 esplosioni, non sembrerebbero aver causato vittime o feriti. Tuttavia pare che i razzi siano caduti proprio sull’ala militare dell’aeroporto, ovvero nella zona in cui oggi sono atterrati i due aerei cargo (C-130) algerini che hanno portato a Mogadiscio i quasi 400 soldati ugandesi che formano l’avanguardia della missione Amisom e i due Antonov senza insegne da cui invece sono scesi mezzi corazzati e da trasporto. Ma a ricordare come al contingente ugandese – che a dispiegamento terminato dovrebbe contare 1600 uomini – è toccato forse il compito più delicato, ovvero quello di gestire la sicurezza a Mogadiscio, non ci sono solo i colpi di mortaio di stamani, ma anche l’ondata di omicidi avvenuti nelle ultime 24 ore. Secondo fonti giornalistiche locali sono almeno 11 le persone morte ieri nella principale città somala in diversi attacchi tutti compiuti da sicari di cui non si riesce a ricostruire l’identità. Ai quattro segnalati già ieri (vedi notizia MISNA Somalia di ieri ore 15:53) si sono aggiunti nelle ore successive altri 7 morti. Quattro persone, incluso un Imam, sono state uccise nel pomeriggio città, un uomo è stato freddato durante la notte nella zona di Laba Dhagan e il suo corpo ritrovato stamani, e altri due uomini, feriti ieri da ignoti che hanno aperto il fuoco contro di loro mentre si trovavano all’interno di un’abitazione, sono deceduti in ospedale per le ferite riportate. Sono oltre 100 le persone morte e diverse centinaia quelle rimaste ferite nell’ondata di violenze e di azioni di guerriglia in corso da settimane a Mogadiscio, dove ignoti – ma secondo il governo si tratterebbe di migliaia di miliziani delle deposte Corti islamiche ancora presenti in città – lanciano mortai e granate contro le principali infrastrutture cittadine o contro le forze fedeli al governo di transizione. Più recentemente, però, al lancio di mortai si è aggiunta un’ondata di omicidi che sembrerebbero far pensare a una serie di esecuzioni mirate, dalla natura ancora misteriosa, dal momento che potrebbero essere legate sia alla ‘lotta politica’ che alla criminalità comune. Gli attacchi e l’insicurezza crescente, legata alla ripresa della criminalità e dell’attività dei vecchi capi-clan, hanno portato migliaia di persone a lasciare Mogadiscio. Secondo una stima diffusa nei giorni scorsi dall’Ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha), sono circa 20.000 i civili che hanno lasciato Mogadiscio nelle ultime settimane nel timore di restare coinvolti nelle violenze quotidiane che sono tornate a scuotere Mogadiscio.[MZ]

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