| SOMALIA 23/3/2007 18.07 | 
MOGADISCIO: AEREO ABBATTUTO 
        … E NEGOZIATI -5   | 
  
Sarebbero almeno 11 
        le persone che si trovavano a bordo dell’aereo di fabbricazione 
        russa schiantatosi al suolo oggi a nord di Mogadiscio, dopo essere stato 
        colpito da almeno un missile. Lo ha detto il portavoce della 
        missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) Paddy Ankunda, 
        il quale ha precisato di non avere informazioni sulle dinamiche dell’incidente. 
        La ricostruzione di quanto accaduto oggi pomeriggio sui cieli della zona 
        nord di Mogadiscio non è ancora chiara, anche se col passare delle 
        ore sembra ormai certo, nonostante la smentita ufficiale di alcuni esponenti 
        del governo che hanno parlato di guasto tecnico, che l’aereo sia 
        stato colpito dal fuoco di ignoti. Secondo due testimonianze oculari raccolte 
        dalla MISNA, almeno un razzo terra-aria (di una salva sparata 
        contro il mezzo) avrebbe colpito una delle due ali del cargo (probabilmente 
        un Ilyushin), causando una prima esplosione. Una seconda deflagrazione 
        sarebbe avvenuta invece dopo lo schianto a terra del mezzo che avrebbe 
        causato anche un incendio di grosse proporzioni. Le due fonti 
        della MISNA differiscono invece sul momento in cui sarebbe avvenuto l’attacco: 
        per la prima il velivolo sarebbe stato colpito in fase di atterraggio, 
        per la seconda invece in fase di decollo. Questa seconda ipotesi sembra 
        trovare maggiori conferme nelle testimonianze raccolte anche da altre 
        agenzie di stampa internazionali. Le stesse agenzie confermerebbero le 
        prime informazioni fornite alla MISNA sulla composizione dell’equipaggio, 
        sottolineando che tra le 11 persone a bordo si trovavano alcuni 
        ingegneri russi. Non è chiaro se i passeggeri, pare che 
        a bordo vi fossero anche alcuni soldati ugandesi, siano tutti morti nell’incidente. 
        Intanto proseguono i negoziati tra il governo somalo, i soldati 
        etiopi e gli anziani della tribù degli Hawiya della quale fanno 
        parte i più potenti clan di Mogadiscio. “In queste 
        ore si stanno mangiando molti capretti” dice alla MISNA una fonte 
        locale, riferendosi al rituale tipico dei negoziati che prevede 
        che un pasto a base di capretto venga consumato dalle parti riunite a 
        colloqui per superare le proprie divergenze. Rituali a parte, 
        vari incontri sono in corso da ore e, secondo indiscrezioni, gli etiopi, 
        che già nella notte avevano raggiunto una tregua con alcuni anziani 
        della famiglia Hawiya, starebbero mediando perchè si raggiunga 
        un cessate il fuoco anche tra le milizie dei clan di Mogadiscio e l’esercito 
        fedele al presidente del governo di transizione Abdullahi Yusuf. Fonti 
        della MISNA contattate nella zona sud di Mogadiscio, epicentro dei violenti 
        combattimenti iniziati giovedì e unanimemente definiti i più 
        violenti degli ultimi mesi, confermano che la situazione oggi è 
        stata più tranquilla e che nei quartieri meridionali è risuonato 
        solo qualche sporadico colpo di arma da fuoco. Confermato anche l’arrivo, 
        durante la notte tra giovedì e venerdì, di numerosi rinforzi 
        etiopi. Il convoglio, composto da circa 150 mezzi, tra cui anche alcuni 
        blindati, proverreniva da Baidoa (250 chilometri a nord-ovest di Mogadiscio). 
        Secondo alcune fonti giornalistiche internazionali, sarebbero 
        addirittura 10.000 i soldati etiopi giunti nelle ultime ore a Mogadiscio. 
        (vedi anche notizie SOMALIA delle ore 16:25, 12:30, 10:03 e 09:01)[MZ] 
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