| SOMALIA 28/3/2007 18.11 | 
VIOLENZE, 56.000 LE PERSONE 
        FUGGITE DA MOGADISCIO   | 
  
 Sono circa 56.000 le 
        persone che hanno lasciato Mogadiscio dall’inizio di febbraio in 
        seguito agli scontri tra gruppi armati e le forze del Governo di transizione 
        federale (Tfg) e i loro alleati etiopi: lo riferisce l'Alto Commissariato 
        Onu per i rifugiati (Acnur/Unhcr) precisando che in 12.000 hanno abbandonato 
        la città solo nell’arco dell’ultima settimana. Nel 
        fine settimana centinaia di persone hanno atteso alle stazioni degli autobus 
        un mezzo che li portasse via, mentre altri hanno impacchettato i propri 
        effetti personali e li hanno caricati a bordo di carretti trainati da 
        asini. La maggior parte degli sfollati – donne e bambini 
        poveri privi dell’appoggio dei clan – sono giunti 
        a sud nella regione della Bassa Shabelle: affamati, bisognosi 
        di cure e spesso dopo essere stati attaccati da malviventi lungo il cammino. 
        Quasi tutti hanno cercato riparo sotto agli alberi, mentre 
        i pochi ad avere disponibilità economiche sufficienti hanno cercato 
        case da affittare tanto che, secondo un funzionario locale dell’Acnur, 
        i prezzi delle locazioni sono aumentati nella città 
        di Afgoye, a ovest di Mogadiscio, e che “non vi sono più 
        case da affittare a Merka”, a nordovest della principale città 
        del paese. Sono circa 2.250 i somali che dall’inizio di marzo hanno 
        invece raggiunto Galkayo, 700 chilometri a nord est di Mogadiscio, nella 
        regione semi-autonoma del Puntland, spesso dopo un viaggio di 
        cinque giorni a bordo di camion malandati. “Queste persone 
        hanno affrontato alti rischi anche dopo aver lasciato Mogadiscio. Hanno 
        dovuto attraversare blocchi stradali illegali, consapevoli che i loro 
        beni avrebbero potuto attirare banditi e temendo di essere uccisi o di 
        vedere i propri figli sequestrati o violentati” 
        ha detto una fonte locale dell’Acnur. A Galkayo gli sfollati hanno 
        cercato ospitalità presso parenti o uno dei 14 campi profughi che 
        ospitavano già 25.000 sfollati interni. I campi profughi di Mogadiscio 
        – situati perlopiù nei pressi di caserme militari, stazioni 
        di polizia o edifici pubblici, frequente obiettivo di attacchi militari 
        negli ultimi due mesi – ospitano invece circa 250.000 persone. Secondo 
        le stime dell’Acnur, attualmente gli sfollati interni in 
        Somalia sarebbero circa 400.000, mentre decine di migliaia avrebbero cercato 
        rifugio nei paesi vicini.[RC]  | 
  
Copyright © MISNA Riproduzione libera citando la fonte. Inviare una copia come giustificativo a: Redazione MISNA Via Levico 14 00198 Roma misna@misna.org  |