| SOMALIA 14/4/2007 13.13 | 
COLERA: SI AGGRAVA EPIDEMIA, 
        OLTRE 12.000 CONTAGI   | 
  
È peggiorata l’epidemia 
        - di dissenteria acuta secondo alcune fonti, di colera secondo 
        altre - nelle regioni meridionali della Somalia: lo si apprende 
        dal rapporto mensile diffuso dall’Ufficio delle Nazioni Unite per 
        il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha) di cui la MISNA ha ricevuto 
        una copia. Dalla raccolta dei dati, resa difficile dalle condizioni di 
        sicurezza, risulta che dall'1 gennaio al 31 marzo si sono ammalate 12.429 
        persone e 414 sono morte, tra cui moltissimi bambini e anziani, mentre 
        non si hanno stieme delle vittime decedute lontano dai centri medici. 
        L’Ocha anticipa inoltre i dati delle prime due settimane di aprile 
        riferendo che i contagiati sono già saliti a 16.000. L’epidemia 
        si sta aggravando nella zona di Mogadiscio/Benadir e nella provincia della 
        Bassa Shabelle. Nella capitale i recenti intensi combattimenti 
        hanno compromesso le già precarie reti fognarie e idriche, riducendo 
        l’accesso all’acqua potabile e ai centri sanitari, il che 
        - oltre a favorire il diffondersi di malattie - ha provocato un innalzamento 
        dei prezzi dell’acqua potabile e dei farmaci. Il flusso 
        di profughi da Mogadiscio verso altre zone potrebbe essere una delle cause 
        della diffusione dell'epidemia, in particolare nella provincia di Middle 
        Shabelle. “Finora abbiamo ricevuto più di 800 pazienti di 
        cui il 40% bambini” ha detto da Mogadiscio Henry Rodriguez, coordinatore 
        in Somalia di 'Medici senza frontiere', una delle organizzazioni che attribuisce 
        l’epidemia al vibrione del colera, mentre l’Ocha parla di 
        “dissenteria acuta” causata dall’acqua. Msf precisa 
        che i malati ricoverati presso le loro strutture quest'anno sono superiori 
        a quelli curati durante tutto lo scorso anno. Nelle regioni meridionali 
        della Somalia, l’epidemia ha avuto inizio dopo le rovinose 
        alluvioni dello scorso autunno, quando lo straripamento dei fiumi, anche 
        a causa della distruzione degli argini per fini di irrigazione, ha contaminato 
        i pozzi e peggiorato le condizioni sanitarie.[BF]  | 
  
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