| SOMALIA 24/4/2007 19.12 | 
ESODO DA MOGADISCIO, UN 
        FIUME DI PERSONE VERSO AFGOYE   | 
  
Migliaia di persone 
        stanno fuggendo da Mogadiscio: si mettono in cammino sulle strade 
        che conducono verso le regioni di Shabelle, Hiraan, Galguud e Bay, mentre 
        continuano a udirsi sporadici colpi di mortaio e i rumori dei combattimenti 
        che anche oggi, il sesto giorno consecutivo, coinvolgono i quartieri 
        del nord. Da quando è stata riaperta la strada che conduce 
        dalla capitale ad Afgoye, quei trenta chilometri sono coperti da un flusso 
        quasi costante di gente in fuga a piedi e con ogni mezzo, portando con 
        sé le masserizie che è riuscita a salvare. Nella città 
        ex campus universitario, le organizzazioni umanitarie segnalano la presenza 
        di 41-50.000 profughi, in parte andati ad affollare le case di parenti 
        e amici mentre altri hanno trovato rifugio negli edifici dell’università 
        di Lafoll, a 10 chilometri da Afgoye, ma ai più poveri, 
        donne e bambini senza protezione, sono rimasti solo la strada, il riparo 
        sotto gli alberi e i teloni di plastica distribuiti dall’Alto commissariato 
        Onu per i rifugiati (Unhcr), con altri beni di primo soccorso. 
        Le preoccupazioni maggiori sono per la mancanza di cibo, determinata 
        anche dall’aumento vertiginoso dei prezzi nei mercati, e dell’acqua 
        potabile; Medici senza frontiere (Msf) riferisce che nelle strutture 
        sanitarie di Afgooye sono stati già registrati 401 casi 
        di dissenteria acuta, di cui 13 mortali. Secondo stime dell’Unhcr, 
        dall’inizio di febbraio 321.000 persone sono fuggite da Mogadiscio 
        andando a riversarsi in 111.000 nella regione di Shabelle (43.000 nel 
        Middle Shabelle e 68.000 nel Lower Shabelle), altre 109.000 persone hanno 
        raggiunto Galgaduud, 38.000 Mudug, “5.000 Bay, 24.000 Hiraan e i 
        restanti 14.000 sono fuggiti in altre regioni. L’esodo ha 
        inoltre contribuito a peggiorare l’epidemia di dissenteria acuta 
        (che secondo alcuni in certe località è invece colera) nella 
        sud della Somalia, con 16.000 casi registrati e almeno 414 morti, soprattutto 
        bambini e anziani. [BF]  | 
  
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