KENIA
gennaio 2009
PIANO DI EMERGENZA NAZIONALE, 10 MILIONI A RISCHIO FAME
Un piano di emergenza nazionale in aiuto di 10 milioni di keniani, rimasti esposti alla fame a causa della siccità e scarsa produzione, è stato deciso durante una riunione del Comitato per la sicurezza alimentare presieduto dal presidente Mwai Kibaki.
Tra le persone che stanno soffrendo per insufficienza di cibo – si legge sul quotidiano Daily Nation che anticipa le decisioni prese dal Comitato – le più vulnerabili sono 1,5 milioni di bambini che pranzano grazie ai refettori delle scuole, 2,5 milioni di orfani e i malati, incluse le persone sieropositive o affette da sida/aids.
Il governo ha deciso di importare 5 milioni di sacchi di mais per compensare la scarsa produzione dovuta alla siccità e alle violenze post-elettorali che costrinsero migliaia di contadini a lasciare i campi; ha inoltre autorizzato la rinuncia alle tasse di importazione di altri 5 milioni di sacchi di mais, per contenere i costi al dettaglio.
Il programma di emergenza include misure per incentivare la produzione agricola: 15.000 tonnellate metriche di fertilizzanti saranno vendute ad agricoltori attraverso sussidi e 6000 tonnellate metriche a titolo gratuito ai contadini più poveri; altre 40.000 tonnellate metriche di fertilizzante sono state già ordinate in vista della nuova stagione agricola.
Ridotto anche il costo delle sementi di 5 scellini per sacco da 5 chili, e saranno distribuite gratuitamente 25.000 tonnellate metriche di semi ai contadini nelle zone aride e semiaride del paese.
La Croce Rossa internazionale conferma la grave situazione in Kenya, Etiopia e nel resto del Corno d’Africa, stimando la presenza complessivamente di 20 milioni di persone a rischio fame, in seguito a più fattori: principalmente la siccità, che ha provocato anche la moria del bestiame, ma non meno la carenza di cibo è imputabile alle peggiorate condizioni di sicurezza, più precisamente in Somalia.

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Redazione MISNA
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