CONTESTO  | 
  
 
        Il progetto nasce per sopperire alla mancanza di interventi governativi 
        in favore degli orfani nel Distretto di Moyale, nel quale è localizzata 
        la città di Sololo.  | 
  
ORIGINE 
        DELLA INIZIATIVA  | 
  
L’iniziativa 
        nasce dalla richiesta d’intervento espressa nel 2004 dal Sindaco 
        e dai cinquanta membri che compongono l’Assemblea degli Anziani 
        (Elders) di Sololo, oltre ai rappresentanti dei Gruppi di Donne e Giovani 
        presenti sul territorio di Moyale, al dott. Bollini, cooperante CCM, presente 
        a Sololo in qualità di Responsabile Progetti.  | 
  
CONTROPARTE 
        LOCALE  | 
  
La 
        Comunità ha successivamente costituito e registrato, secondo le 
        leggi del Kenya, un’apposita Community Based Organization, ONLUS 
        locale, denominata Cultural Information Pastoralist Development (CIPAD). 
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Il 
        neonato comitato CIPAD è stato poi identificato quale controparte 
        locale del Progetto Sololo.  | 
  
L’Assemblea 
        degli Anziani, previa autorizzazione governativa, in data 12-04-2005 ha 
        deliberato circa la disponibilità del terreno da destinare all’edificazione 
        del Villaggio-Quartiere per orfani.   | 
  
Dal 
        confronto e dialogo con la controparte locale è emersa la necessità 
        di adottare delle linee guida per le modalità di attuazione del 
        progetto.  | 
  
Sono 
        state così delineate delle Procedure Operative Standard (SOPs) 
        in consonanza con il Children’s Right Act emanato dal governo keniota 
        nel 2001.  | 
  
NORMATIVA 
        DI LEGGE  | 
  
Il 
        governo del Kenya, in concomitanza con significativi mutamenti politici 
        nazionali, nel 2001 ha approvato una nuova legge sui minori, il Kenya 
        Children Act, in accordo con la Convenzione di New York sui Diritti dell’Infanzia 
        del 1989.   | 
  
Il 
        Kenya Children Act, alla sezione 119, sancisce che un bambino ha bisogno 
        di “cure e tutela” quando è stato abbandonato, non 
        ha genitore o tutore, si trova in situazione di vagabondaggio, chiede 
        l’elemosina, faccia uso di droghe.  | 
  
Il 
        Children Act prevede l’affidamento familiare dei minori con bisogno 
        di “cura e tutela” e, al capitolo IX, regolamenta questa pratica. 
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La 
        legislazione del Kenya mira ad assicurare al minore la reintegrazione 
        nella comunità locale e favorisce l’inserimento in un contesto 
        familiare sostitutivo.   | 
  
Tutto 
        ciò in linea con la tradizione dei Borana secondo la quale i minori 
        non appartengono solo alla coppia genitoriale ma sono parte di un sistema 
        familiare allargato che include parenti, nonni, figli, nipoti, cugini. 
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        Nella pratica dunque, il sistema tradizionale della “circolazione 
        dei bambini” risulta essere un affido familiare de facto; una forma 
        di soccorso sentito e presente nel sistema societario dei Borana del Kenya. 
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TUTELA 
        DELLE SPECIFICITA’ CULTURALI  | 
  
 
        Il presente progetto cerca di tutelare le specificità culturali 
        della popolazione Borana, evitando di imporre un modello estraneo alla 
        cultura locale.   | 
  
In 
        particolare, il progetto s’ispira al genere di vita tradizionale 
        Borana che si conduce ancora oggi nel villaggio nomadico, denominato “magnattaYaa”, 
        ove i bambini, selezionati dai vari clan quali futuri candidati alla classe 
        dirigente del sistema Gada dei Borana, vivono insieme affidati agli anziani 
        quali tutors, imparando così la storia, gli usi e i costumi tradizionali. 
        (vedi Marco Bassi)  | 
  
Inoltre, 
        soprattutto nelle aree remote ed isolate come quella di Sololo, è 
        ancora molto sentito e rispettato il costume tradizionale secondo il quale 
        la famiglia del defunto viene presa in carico dalla famiglia del fratello 
        vivente. In mancanza è la nonna a farsi carico dei nipoti.  | 
  
Questo 
        modello garantisce una piena tutela degli orfani.   | 
  
Purtroppo, 
        in un contesto di estrema povertà quale quello di Sololo, questo 
        sistema tradizionale di soccorso nei confronti degli orfani è destinato 
        a non riuscire a fare fronte al numero esponenzialmente crescente degli 
        stessi che è prevedibile ancora in crescita per i prossimi anni.  | 
  
 
        Il modello della famiglia tradizionale negli ultimi decenni ha subito 
        anche una trasformazione a causa dell’impatto con la modernità 
        di stampo occidentale.  | 
  
 
        Oltre ai mutamenti di carattere socio-economico, è stata intaccata 
        la stabilità dei valori e sono stati messi in discussione i modelli 
        tradizionali.   | 
  
 
        La tradizionale famiglia-estesa e poligama sta lasciando il posto al concetto 
        di famiglia-nucleare, monogama e monoparentale un tempo completamente 
        estranea alla cultura africana.   | 
  
Nel 
        clan i legami sono sempre meno forti e questo conflitto culturale tra 
        presente e passato influisce negativamente rendendo problematiche le accoglienze 
        dei minori che sono i soggetti più minacciati da questi mutamenti 
        e squilibri.  | 
  
COERENZA 
        CON LE POLITICHE DEL GOVERNO  | 
  
 
        Gli interventi legislativi e le azioni degli uffici governativi responsabili 
        delle politiche minorili, già frammentarie e incostanti nell’intero 
        paese, nell’area di Sololo sono pressoché inesistenti.   | 
  
Per 
        dare una risposta al problema dei minori orfani le Autorità locali 
        e distrettuali, rappresentate dagli Anziani e dagli amministratori governativi, 
        hanno sottolineato la necessità di un intervento che escluda soluzioni 
        di tipo istituzionale più o meno standardizzate che risultino lontane 
        dalla tradizione di vita Borana.  | 
  
 
        Le politiche di intervento del Governo keniota prevedono per legge anche 
        il coinvolgimento di altri soggetti, come ONG, la comunità locale, 
        ecc. nel facilitare la ricerca e l’applicazione di soluzioni per 
        minori bisognosi di protezione e cura.  | 
  
E’ 
        all’interno ed in collaborazione con tale quadro istituzionale pubblico 
        che si inserisce il presente progetto che rispetta il regolamento governativo 
        emanato nel 2005 e denominato: The Children (Charitable Children’s 
        Institution’s) Regulations.  |