Ti 
        prego, aiutami …
        Te lo chiedo io, a nome di questo “sfigato” …  
        Non ti mostro la sua foto e neppure ti racconto 
          la sua raccapricciante storia.
          Vale quanto quella di qualunque altro dei piccoli che abbiamo raccolto 
          qui.
          Per noi sono tutte uguali e sono tutte storie da dimenticare 
          e 
          da far dimenticare a loro per i primi
        Io non ho i soldi per riuscire a fare questo.
          I calcoli più ottimistici parlano di 70.000 euro necessari per 
          l’intero prossimo anno
          Ti prego, aiutami ad aiutarli … 
        fai ciò che puoi; 
          parlane; dacci voce con chi potrebbe far qualcosa e neppure sa della 
          nostra esistenza …
          cercaci uno sponsor affidabile e noi siamo disposti a tutto … 
          
          pur di non tornare a morire con loro.
        Sono disposto a darti qualsiasi garanzia 
          tu mi voglia chiedere … vieni, vedi … 
          ascolta il racconto di chi è già venuto a vedere; 
          o di chi ci aiuta da sempre e continua a farlo non sentendosi tradito 
          nella fiducia concessaci …
        Sono circa trecento quelli che supportiamo 
          nelle famiglie che li hanno accolti …
          Sono venti quelli che vivono nelle due famiglie del nostro villaggio 
          …
        Se ascolti la loro voce squittire felice 
          e spensierata 
          Nello scoprire "qualcosa” che per loro è una assoluta 
          novità; una bellissima scoperta … 
          “qualcosa” che non si erano mai potuto permettere prima 
          … 
          e della quale forse neppure immaginavano l’esistenza:
          un vivere umanamente dignitoso.
        Prima il “normale quotidiano”, 
          aveva come fatto prioritario
         il cercare da bere e da mangiare
        per sopravvivere fino al giorno successivo. 
          
        Oggi per la prima volta fanno un “qualcosa”
         che per noi è naturale da sempre 
          e
          vecchio di secoli: giocare. 
          Si, stanno scoprendo il gioco.
        Ci resta difficile pensare che un bambino 
          non abbia avuto modo di giocare. 
          Certo che traducevano anche il loro precario vivere in gioco … 
          
          tutto per istinto viene trasformato dal bambino in un gioco. 
          Ma “il gioco”, puro e semplice, quello salutare per i futuri 
          equilibri psicologici,
          non esisteva certo per loro. 
        Qui al villaggio li senti e li vedi giocare. 
          
          Si giocare, solo e semplicemente giocare, 
          con la pancia finalmente piena … 
          Li percepisci felici e spensierati
        Questo gioco è il lavoro a cui ha 
          diritto ogni bambino!
        Aiutami a soddisfarglielo, per questi “trappolini”…
          Con le attuali risorse non credo proprio di potercela fare ancora per 
          molto … 
          Adottane uno, o fallo adottare … con il “Sostegno 
          a distanza”