042
indice
044

 

Parcheggiando il fuoristrada nel piazzale di un grande magazzino di Nairobi, mi ha accostato un bambino. Non aveva più di 7 o 8 anni. Mi offriva in vendita cartoccetti, fatti a mano con la carta di giornale e riempiti con noccioline americane. Era grande la sua serietà professionale; mancava la consueta petulante insistenza con la quale, di norma, viene aggredito il forestiero bianco. Non avevo moneta e così ho declinato l’offerta.

All’uscita, attendendo mentre mi caricavano il fuoristrada con gli acquisti, l’ho visto ancora li. Lui restava li, a pochi metri; mi guardava; certamente mi stava valutando con mal simulata indifferenza. Non sarebbe mai tornato a ripropormi la sua mercanzia, se non gli avessi fatto io prima un cenno di richiamo. Non si allontanava; ma neppure si avvicinava. Non era timidezza; era dignità. Continuando ad osservarmi furtivamente con apparente casualità, si muoveva camminando in sù ed in giù. Sosteneva un catino di plastica verde con dentro i suoi cartoccetti da vendere e non voleva certo perdere l'occasione di vendere al bianco. Tutti i bianchi hanno i soldi.

Quando ho incrociato, per l’ennesima volta, il suo sguardo, finalmente, gli ho fatto il cenno di richiesta ad avvicinarsi e ho aperto la trattativa per fare l'affare. Mi sono fatto spiegare la qualità della sua merce; il prezzo … gli ho chiesto, seriamente, se io avessi potuto comprare un solo cartoccetto da 5 scellini e pagarlo ... a rate. Ho simulato di non conoscere il valore dei soldi e fatto confusione con le monetine... Spiccava evidente la sua intelligenza che cercava di orientarsi tra questi fatti nuovi, sconcertanti ed apparentemente sensa senso. Certo stava chiedendosi come poteva un bianco essere così imbranato ... eppure, con pazienza, cercava di spiegarmi e non tentava di imbrogliarmi.

Dopo poco ha ben compreso che stavo scherzando. E' rimasto sul professionale nelle sue spiegazioni frenando a stento l’innata voglia del gioco che hanno tutti i bambini di quell’età. Comunque restava prontissimo a cogliere lo scambio di moneta, che avevo furtivamente fatto, per potergli contestare un suo presunto errore nel darmi il resto. Alla fine delle trattative e degli acquisti avevo fatto in modo che nel suo catino verde restasse ancora un solo cartoccetto da vendere. Allora gli ho chiesto cosa avrebbe fatto se fosse riuscito a vendere anche quello. Oramai era l’imbrunire, la fine della giornata. Gli chiedevo se, liberatosi delle vendite, sarebbe andato a dormire o a studiare.

A prendere l’acqua per l’intera famiglia, come faceva tutti i giorni, così mi ha risposto, senza che la sua voce sottolineasse il minimo della lamentela. Dove è il problema ? Perché il bianco fa queste strane domande ? Dopo avergli comprato anche l’ultimo cartoccetto, sempre sbagliandomi nel dargli troppe monetine a suo favore, cosa da lui prontamente evidenziata, l’ho visto allontanarsi sorridente e fiero di avermi segnalato ancora una volta il mio errore di conteggio.Si rallegrava con se stesso perchè era stato bravo e perchè la giornata si era conclusa prima del previsto e commercialmente bene. Era contento perché il bianco lo aveva ringraziato della lezione rcevuta promettendogli che in futuro sarebbe stato più attento con i soldi.

Finito di caricare il fuoristrada, sono ripartito e lungo la strada l'ho visto camminare sul marcapiede portandosi i suoi ferri del mestiere: un sacchetto di plastica con dentro il catino verde vuoto. Sembrava felice quando si è accorto della mia macchina e gli è partito spontaneo un sorriso e poi la sua bocca si è aperta arrivando sin quasi alle orecchie ... grido immediatamente frenato dal prevalere della sua professionalità ... ma che è immediatamente riesploso, accompagnato dall’agitazione della sua mano, nel ricambiarmi il mio sbracciato e plateale saluto. Si sentiva fiero nel dimostrare a tutti la sua importanza e le sue amicizie.

Lui piccolo tappo nella grande metropoli. Sette anni, dignitoso, intelligente, impegna l’intera giornata per raccimolare quei pochi scellini e poi ancora il duro lavoro per procurare l’acqua. Non c'è tempo per la scuola. Il suo futuro ? Probabilmente un cervello in più allo spreco ... ma non mi meraviglierei se uno così divenisse un futuro presidente della nazione.

 

042
indice
044