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In Africa si muore ... Sentito questo, l'uomo del primo mondo, quello semplice e generoso; diciamo quello della strada, subito si sente rovesciare la coscienza; si sente una sorta di colpevolezza; come se anche le sue mani grondassero di sangue... Vuol subito poter far qualcosa... e presto si accorge di poter far ben poco nel breve tempo...

Questo uomo comune, versa contributi, nella misura che puo', alle grandi istituzioni... e poi viene a sapere di scandali e sprechi. Accoglie nella sua vita il "povero negro" e da lui si aspetta comportamenti che questo non potra` mai avere, dato che e' ben diversa la sua millenaria storia dalla nostra... e tra queste incomprensioni si sente accusare anche di razzismo... Diventa cosi' difficile far capire a questo uomo comune la differenza tra la demagogia di chi fa"politica" e la fratellanza di chi condivide e cerca di servire... con giustizia, rispettando i diritti ma anche esigendo i doveri.

Questo uomo della strada che ogni giorno si sente accusare di essere un inquinatore; di essere incapace a controllare i figli minorenni che uscendo dalle discotece si impastano per le strade... Questo uomo e' necessariamente nella confusione.
Lui inquina con i prodotti che e' costretto a comprare... lui non puo' sapere che da sempre si conoscono gli effetti
delle luci e dei suoni sulla psiche e che gli interessi economici prevalgono su quelli della salute e che nel miglior dei casi e' concesso solo un compromesso tra i due ...

Questo poveruomo, benpensante, si rende conto di essere in un sistema che e' condizionante; afinalistico; e che nessuno da solo e' piu' in grado di gestire... allora, consapevole della sua impotenza, si chiede spaventato dove andremo a finire e, alleggerito dall'iniziale senso di colpa verso l'Africa, sentendosi deresponsabilizzato, si abitua a sopportare anche le immagini grondanti di sangue che arrivano dal terzo mondo.

A mio parere pero` questo uomo deluso e demotivato, che vive alla giornata rifiutandosi di pensare al futuro, farebbe bene a confrontarsi ancora una volta con la domanda esistenziale: cosa ci facciamo su questa terra? Da dove arriviamo e dove siamo comunque destinati ad andare ? Allora forse potrà accorgersi che esiste un modo per vivere senza necessariamente fuggire dalla realta'. Allora potra` accorgersi che se cambia la vita nel mondo dove vive, automaticamente cambiera' la vita anche del terzo mondo. Allora potra' accorgersi che puo' essere piu' bello vivere lottando nel tentativo costante di essere coerenti al Vero, al Giusto, anche quando si e' minoranza; piuttosto che vegetare travolti e guidati da un sistema non piu' gestibile, che sostanzialmente va dove nessuno vorrebbe che andasse, cosi' alla deriva.

 

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