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Ho saputo che ti sei occupato, in qualità di giornalista, della ucccisione di Suor Leonella a Mogadiscio. Non ho avuto modo di leggere i tuoi "pezzi" ma conoscendo la tua sensibilità vorrei sottoporti anche queste mie riflessioni.

In molti si stanno chiedendo e mi chiedono:

"che senso può avere una morte come questa ? A chi può essere utile ?

Nessuna risposta che si riassuma in un secco "NO" o un "SI" può avere un senso. Certo è, che questo genere di morte invita a riflettere.

Io ho avuto la fortuna di lavorare alcuni mesi a Mogadiscio affianco a Suor Leonella ("Leo" per gli amici). Autentico leone sia nella sua forza spirituale che nella sua tenacia di lavoro. Convinta della validità di ciò che animava, era aperta all'ascolto, restando pur sempre cauta e oculata nell'andare avanti nelle sue scelte operative. L'ambiente travagliato in cui viveva, con le sue consorelle, è un fatto noto a tutti gli osservatori esterni. Ancor più lo era a loro che, vivendolo dall'interno, ne ricevevano maggiori informazioni. La scelta di restarvi, comunque, inseriti dentro in modo totale, era ben consapevole e non solo quotidiana. Era continua, istante per istante. Allora, perchè ? Perchè restare sperando di non morire, pur sapendo di esserne esposti in un modo del tutto "casuale" ? Una "casualità" di circostanze che poco spazio lascia, come i fatti hanno dimostrato, anche alla più cauta umana prudenza. A Mogadiscio o si accetta di restarvi o si lascia il campo. Qui non esistono più le vie di mezzo. Leo e le sue consorelle hanno sempre scelto di restare. In più, io sono certo che anche ora la loro sofferenza si accentuata non solo per la perdita fisica di Leonella ma anche per il fatto che l'ospedale è stato necessariamente chiuso e nessuno può sapere per quanto lo dovrà restare. Chiuso, certo, non per "rivalse" ma solo per poter riflettere, capire e scegliere con maggior serenità ed imparzialità. Allora, torna la domanda: "ha senso morire così ?" Per trovare la risposta, cerchiamo d'individuare o d'intuire le posssibili motivazioni che possono essere alla base di questa apparentemente assurda scelta. Siamo ben consapevoli che non riusciremo mai a conoscere quali siano le vere motivazioni presenti nelle singole soggettività che la compiono. Eppure questi eventi ci obbligano a ricercarle. Troppo alto il prezzo che Leo ha pagato per permetterci di non farlo e ... potrebbe averlo fatto anche per noi.

Una prima motivazione la si potrebbe ricercare in un fatto patologico. Chi compie simili scelte è uno psicopatico-masochista. Qualcuno lo sarà pure, ma non certo queste suore. Il loro stile di vita; gli stessi risultati del loro lavoro lo provano abbondantemente.

Una seconda motivazione la si può ricercare nell'enorme numero di prestazioni che eroga l'ospedale materno-infantile, unico a Mogadiscio. La sua presenza, oltre ai posti di lavoro ed alle attività indotte che genera, è una concreta possibilità in più di sopravvivenza per moltissime di quelle persone che sono costrette a vivere nell'anarchia di Mogadiscio, regno del sopruso e della violenza. Queste persone sono d'annoverarsi tra le ultime delle ultime su questa terra. Sono quelle stesse persone che neppure hanno più la possibilità di lasciare la Somalia e neppure diventare profughi erranti nel paese. Sono qelle stesse persone che disperatamente investono tutto su quel famigliare che è disponibile ad affrontare il deserto del sahara e poi il mare per raggiungere le nostre terre. Costui è colui che, se riuscirà nell'impresa, potrà inviare agli altri almeno l'equivalente di un tozzo di pane. Colui che, se non ingoiato dal mare o incarcerato in un campo di smistamento per essere rispedito al mittente, che in questo caso è la morte nell'inferno di Mogadiscio, potrà divenire l'ultima speranza di sopravvivenza per gli altri che hanno investito sul suo viaggio. Allora, sono in tanti ad unirsi per finanziare e scommettere sulla vita altrui per la propria vita. Attenzione bene, non sono questi gli affigliati all'integralismo-terrorista; non sono loro quelli che comprano le armi e sparano; non sono loro quelli che siedono con il titolo, conquistato e mantenuto nel sangue, di "signori della guerra" davanti ai governanti dei "paesi sviluppati"per trattare di possibili aiuti "umanitari" in cambio di altri generi di vantaggi quali petrolio, armi se non come occultare scorie nucleari. Loro sono semplicemente quelli sui quali ricade in testa tutto questo "casino", senza neppure avere la possibilità di sottrarsi da simile bufera. A tutti questi, l'ospedale di SOS-K e le suore, danno, oltre alle cure possibili, la cosa più importante. Danno loro la Speranza e non solo quella Eterna. Quella concreta di potere essere ancora vivo domani; che il loro paese domani risorgerà. Le suore restano testimoniando così che in tutto questo loro ci credono e che non ti abbandonano. Questo genere di morte violenta inflittaè il folle tentativo, nella viltà di chi la propina, di uccidere questa Speranza che Leonella portava e testimoniava. Ecco che invece la stessa morte contraddice l'assassino testimoniando proprio che la Speranza non muore comunque. Le ultime parole di S. Leonella sono state la richiesta di perdono per i carnefici; per chi le ha sparato. Lei stessa, agonica, li continua a riconoscere come "vittime".

I veri mandanti ? Chiunque (persone o governi) gestisce quei centri di potere che a parole cercano la pace mentre di fatto ricercano il proprio tornaconto, questi sono i veri mandanti di chi crede di uccidere la Speranza; sono loro gli autori di queste morti.

Dunque, testimoniare e difendere la speranza tra gli ultimi degli ultimi, può essere una motivazione per decidere di restare a Mogadiscio ? Sicuramente c'è chi, rispettando l'opposta scelta, non ritiene che valga la pena rischiare "solo" per questo la propria vita. Io non mi sento certo di dargli torto. Altri, pur non avendo il livello di fede delle suore, pensano che si può anche mettere a rischio la propria vita in cambio della vita di altri. Disposti a dare la propria vita come giusto prezzo affinchè non muoia la Speranza; pur sempre cercando di non doverlo mai pagare un simile conto. Neppure a questi posso dare torto, poichè io mi annovero tra loro.

Comunque, ad entrambi questi gruppi di "persone di buona volontà" mi permetto di ricordare che senza il loro sostegno nessun operatore di pace potrà mai riuscire a svolgere il proprio mandato. Non mi riferisco ai soli aspetti economici, essenziali in ogni progetto, mi riferisco a tutto ciò che ognuno può fare e dimentica, o non sa, di poterlo fare. Per esempio, chi tra noi si ricorda di chiedere al partito politico, o al candidato, per i quali si è disposti a votare, quali siano le loro posizioni politiche di fronte ai problemi della fame, dell'acqua, della salute, dell'educazione ... nei "paesi in via di sviluppo"? Chi si rivolge ai giovani cercando di spiegare loro che con il caos non si può riempire il vuoto esistenziale che alimenta il loro disagio giovanile. Quello stesso caos che, per pochi brevi momenti d'intensa affettività, può anche portarti "tre metri sopra il cielo" (film classificato d'interesse culturale nazionale) per poi riprecipitarti in quella velocissima fuga da tutto, se stessi inclusi, che ti stordisce facendoti perdere nel nulla. Chi s'impegna a suggerire a questi giovani quanto sia sciocco gettare la propria vita bruciandola, prima ancora di aver compreso quanto realmente può valere ? Chi può loro testimoniare una risposta con la quale riempire il vuoto ed andare ben oltre i tre metri sopra il cielo fino a raggiungere l'Infinito ? Chi ? ... anche il sacrificio di S.Leonella propone una risposta vitale per tutti noi; ma in particolare lo è per i giovani alla cui formazione Leo ha sempre pensato, affiancandoli con Amore.

Eccoci allora a considerare una terza possibile motivazione che sostenga la scelta di restare a Mogadiscio. La Fede in Dio; nel Dio di tutti. Un livello talmente alto d'intensità di fede per cui, quando il singolo soggetto ha compiuto tutto ciò che a lui è possibile, senza indietreggiare, si affida a Dio nella certezza di una risposta, talvolta anche a lui stesso incomprensibile, ma che sa certamente essere oggettivamente la migliore, nell'ottica di un Amore Assoluto ed Eterno. Si affida totalmente a Lui, coerente ad una scelta convinta e costantemente rinnovata, per esempio, di "essere suora".

Qualunque sia il tipo di scelta, condivisa o no, che un individuo possa compiere e poi dimostrarsi ad essa coerente fino al punto di pagare il prezzo più alto dando tutto se stesso finanche la proppria vita ... merita il nostro massimo del rispetto ed obbliga a riflettere sulle scelte fatte da quella persona. Ammirato mi chino davanti a loro comprendendo di essere ben lontano, pur desiderandolo, da un simile livello di Fede.

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