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Godo dei frutti che ogni stagione offre.

Cerco di invecchiare bene e non voglio avere rimpianti nello sprecare questa stagione. Come di gioventù ce ne è una sola, così s'invecchia una sola volta.

Mi piace stare con la gente, tuttavia mi da fastidio la folla anonima o le resse fatte da sconosciuti. Amo il popolo perché è composto da tante singole persone; non mi piace la massa dove le persone si sono perse in un unico informe ammasso. Meglio quando si ballava su di una mattonella in due o si poteva chiacchierare seduti nello stesso locale ove suonavano… piuttosto che drogarsi, anche solo di suoni e luci, tra migliaia di sconosciuti come avviene oggi.

Sostengo le mie convinzioni, ma seleziono gli interlocutori. Prima predicavo sempre e a chiunque, poi l'ho fatto solo in particolari occasioni ed ora mi ripeto solo a richiesta. Di fronte a certe persone, preferisco tacere piuttosto che sprecare fiato, che potrebbe servirmi in punto di morte per vivere quei cinque minuti in più ove ci si pente del male fatto.

A pare gli scherzi, vivendo lontano e isolato, quando rientro ho difficoltà a rimettermi in sintonia con questa realtà del primo mondo. E’ come se risparmiassi le mie energie per restare coerente alla necessaria battaglia “per” Qualcuno o Qualcosa in cui credo e mai “contro” qualcuno o qualcosa, che comunque sempre cerco di rispettare.

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