Considerazioni di Pino a riguardo del documento segnalato da Ilaria
PRENDERSI CURA DEI BAMBINI COLPITI DA HIV ED AIDS
- UNICEF - Centro di Ricerca Innocenti – Insight Innocenti

Dopo aver letto e riletto il documento segnalato da Ilaria, mi sono convinto sempre di più
della validità del “Progetto Sololo x bambini vulnerabili” e come questo sia già ...
perfettamente allineato con le indicazioni UNICEF.
Per comprendere il Progetto Sololo occorre:
-non cadere in facili equivoci legati ai nomi o alle definizioni
(es.affido-adozione-nazionale-internazionale)
-dimenticare o stravolgere la motivazione e l’idea di origine del nostro “villaggio” che furono:
- (motivazione) prevenire l’abbandono,
che condiziona poi la nascita del fenomeno dei ragazzi di strada
Ossia: il villaggio come risposta all’abbandono,
quando vi è l’impossibilità di accoglienza da parte della famiglia, natale o allargata, o della comunità.
Abbandono che ancora non c’è a Sololo, ma che è alle porte, stante la patologia AIDS
che si diffonde in una situazione di povertà generalizzata.
I singoli casi di abbandoni, già accolti in ospedale, hanno già fatto testo e confermato che anche qui esistono danni indotti dalle soluzioni che passano attraverso la istituzionalizzazione, piutosto dell’affido o dell’adozione nella comunità di origine
Il villaggio-borana, previsto nel Progetto Sololo, NON è UNA ISTITUZIONE,
bensì è un CENTRO DI AFFIDO, della comunità per la comunità borana.
 
- (idea d’origine) il villaggio come un normale quartiere in più della città.
Così come me lo sono gli altri 19; inserito tra gli altri sia fisicamente che politicamente.
 
L’inserimento fisico avverrà presto, vista l’attuale posizione tra l’ultimo quartiere di Sololo ed il primo villaggio di Ramolle; in un’area di transito obbligato per
raggiungere il bacino di raccolta dell’acqua.
A conferma si veda la storia che ha coinvolto l’area dell’ospedale di Sololo;
nato isolato in collina ora non ha spazio per l’espansione.
Sarà sempre semplice da stimolare l'urbanizzazione limitrofa al villaggio.
Per esempio, con il porre a disposizione della comunità rubinetti d’acqua e distribuzione
di luce per illuminazione pubblica, resi sicuri dall’essere filtrati-lavorati dal villaggio,
che cerca fonti di autosostentamento.
Il villaggio potrebbe cedere acqua potabile e illuminazione pubblica,
in cambio di servizi e lavori resi dalla comunità.
 
L’inserimento politico dipenderà dalla sua stessa costituzione
e configurazione di partenza.

La tradizione borana prevede: un anziano capo-villaggio che opera con l’assemblea degli anziani.

Il che viene tradotto nel Progetto Sololo con la figura del padre del villaggio e del Comitato di gestione,
che si costituirà tramite le scelte e le selezioni operate anche dagli anziani e che
successivamente rimarrà sotto la loro stretta correlazione.
Si tratta di ben codificare le future regole,
secondo l’ottica della tradizione e della legge del Kenya

Ho elaborato la seguente tabella, cercando di porre a confronto

alcuni dei punti principali del documento, con alcuni aspetti del Progetto Sololo,
proprio per verificare ed evidenziare la validità delle affermazioni fatte qui sopra.