229
indice
231

Su tua richiesta, rispondo con i miei ricordi e le mie impressioni che sostengono un personale e forse fallace giudizio del film.

Il Colosseo e' l'ombelico del mondo...

Tutto già visto e scontato con un sapore di vecchio che si giustifica solo dal fatto che è stato realizzato dalla fantasia di un giovane che sembra vivere di preconcetti ascoltati.

OK la fotografia di Roma ... già vista anche questa, ma ancor più da me "vissuta" in tempi non sospetti, specie nei posti su cui il film torna più volte: Gianicolo, cannone, battistero Bernini, fontanone acqua marcia, monumento Garibaldi e busti ... Li frequentavo quando non andavo a scuola o quando portavo qualcuno che veniva dal nord e volevo fargli vedere una Roma meno conosciuta ... Ancora, il cupolone visto dal buco della serratura del portone di piazza Cavallieri di Malta sull'Aventino con il giardino degli aranci ... Per non parlare di piazza navona (dove all'epoca vendevo la sera sul marciapiede disegni dipindi, con gessetti a cera, in cantina la notte precedente ...) e terrazze, sui tetti delle case della vecchia Roma, con vista panoramica o colosseo ...

Ricordi di un tempo che è passato e che il film sembra voler far credere ancora attuali nella loro vuota, ma romantica, decadenza di allora. La decadenza odierna c'è, ma è diversa e forse ancor più grave nella sua sporcizia ...

Conclusione: film gradevole se affrontato con lo spirito giusto in un momento giusto (quando hai l'animo preparato per recarti ad un funerale) e che comunque stimola un falso ideologico nello spacciare come presente una vecchia storia felliniana. Funziona come un test proiettivo per chi dentro ha già qualcosa da lasciar uscire. Per i giovani che non c’erano a quei tempi, può risultare affascinante oltre misura; come pesantemente noioso.

Se questo è un oscar, mi risparmio di vedere gli altri in gara.


229
indice
231