236
indice
238

 Ognuno vive la propria vita, nel contesto e nei propri limiti.

Occorre, quindi, cercare di vedere il mondo con gli occhi degli altri, oltre che con i soli propri.

Come dire: ascoltare tutti e poi decidere da soli. Non solo per scegliere al meglio noi, ma per comprendere le scelte degli altri, anche se non le si condividessero.

Certo che è impossibile riuscire a capire al 100°/° l'altro; ma ci si può avvicinare molto se c'è la volontà e la disponibilità a farlo. Può essere più facile o difficile in funzione di come si condividono valori e conseguenti scelte.

Non è costruttivo fuggire dai problemi così come non lo è tornare nel passato per crogiolarsi in ricordi che non potranno mai ripetersi. Diventa un inutile farsi del male. Rientrare nel passato è costruttivo se da questo si estraggono i suggerimenti e gli aiuti per affrontare il presente.

Non è affatto banale la tua concezione della vita. Va bene a te; è andata bene ad altri. Stesse riflessioni potremmo farle sulla mia e sulle priorità che io pongo. Tutte le soggettività sono parimenti valide poichè ognuna diversa in funzione della diversità delle condizioni alle quali soggiaciamo ed alle diversità individualità di scelte.

Di conseguenza non condivido quindi l'affermazione che per il soggetto possa valere solo la sua scelta e tutto il resto non conta, anche se questo giudizio valesse solo per lui. Tutto il resto, con le dovute priorità, per altri potrebbe contare anche più di noi stessi, per noi dovrebbe valere almeno quanto il nostro.

Non si corre via per evitare di ragionarci sopra; si corre come conseguenza ad un ragionamento che ha portato a comportarsi in modo da preservare la vita: per mangiare o per non essere mangiati. (gazzella e leone) Non è un correre tanto per farlo o per sfuggire a scelte e responsabilità presenti.


236
indice
238