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Il contesto dove operiamo

Occorrono due giorni di viaggio per raggiungere Sololo dalla capitale Nairobi, che dista 750 km, di cui 500 su pista sterrata. Il territorio è attraversato da un'unica strada principale (A2) che collega Nairobi ad Addis Abeba; fino al 2008 la strada è stata una pista degradata e insicura in ragione delle azioni dei predoni e del movimento secessionista somalo (shifta). Dal 2008 ha subito notevoli interventi migliorativi (asfaltatura dei primi 167km da Isiolo a Merille) che l’hanno resa complessivamente più percorribile e sicura. A inizio novembre 2012 il presidente del Kenya Mwai Kibaki ha inaugurato il progetto di asfaltatura della A2 anche per la sezione che attraversa il distretto di Sololo. Questo intervento, che prevede da qui al 2015 la posa del manto asfaltato nella tratta tra Torbi e Moyale, genererà un drastico miglioramento dei trasporti tra Addis Abeba e Nairobi e darà maggiori prospettive di diversificazione dell’economia di Sololo per l’apertura di canali commerciali prima non applicabili. Nonostante questi interventi, Sololo rimane attualmente fortemente isolata rispetto al sud del paese e gli indicatori del contesto socio economico evidenziano una cronica precarietà delle condizioni di vita dei cittadini nel distretto. L’isolamento è una delle cause principali all’arretratezza di quest’area, dove il 70% della popolazione (contro il 50% della popolazione nei distretti del sud del Kenya), vive ancora sensibilmente al di sotto della soglia di povertà (fonte: World Fact Book, CIA 2009, Fig.2).
Il valore dell’indice di povertà è correlato anche all’elevata insicurezza alimentare. Il distretto di Sololo, identificato come di tipo ASAL (arid - semi arid land), è infatti caratterizzato dal modello economico della pastorizia che, a causa di varie ragioni interconnesse tra cui il surriscaldamento globale, non è più in grado oggi di soddisfare adeguatamente il bisogno alimentare della popolazione. Nonostante l’area sia a prevalenza desertica, il governo del Kenya (Commissione permanente per la Sicurezza Alimentare e la Nutrizione) individua nel “greater Moyale District” (area che include i distretti di Moyale e Sololo) un potenziale di sviluppo agricolo razionale per via della presenza di contenute (ma non ancora sfruttate) terre fertili.
La maggioranza degli abitanti del distretto di Sololo appartiene al gruppo etnico Borana dell’etnia Oromo. I Borana sono tradizionalmente allevatori semi-nomadi di mucche zebù, cammelli, capre e pecore. Sono uno tra gli ultimi gruppi etnici ad adottare la suddivisione in classi sociali secondo il sistema gadaa (una stratificazione delle gerarchie per età all'interno dell’intera popolazione Borana, dei clan, dei sottoclan e delle famiglie). Anche laddove il gadaa non è più applicato rigorosamente, spesso alcuni dei suoi elementi convivono con le nuove organizzazioni sociali emerse in epoca coloniale e post-coloniale. Questa caratteristica consente al Governo, agli attori umanitari nazionali e internazionali di coinvolgere attivamente la comunità locale nel potenziamento della propria capacità di risposta ai problemi sociali e economici, definendo in modo partecipato i processi di cambiamento e il ruolo degli attori.

L’area del distretto di Sololo è definita come arida e le precipitazioni avvengono due volte l’anno (piccole piogge in autunno e grandi piogge in primavera). Per quanto il commercio delle mandrie rappresenti ancora oggi la principale economia del distretto, la grave siccità che ha colpito il Corno d’Africa nel 2011 (terza grave siccità nel distretto di Sololo a partire dal 2001) ha messo definitivamente in crisi la già debole economia locale, con perdite dei capi fino all’80% per l’intera comunità locale. Il tempo stimato per ripristinare un numero minimo di mandrie utile a soddisfare il fabbisogno di latte e carne per la comunità non è inferiore a 10 anni (Fonte: Verbale District Steering Group. Gennaio 2012 e bollettini Arid Lands 2012). La comunità locale, rimasta senza bestiame, è ora in gran parte dipendente dagli aiuti umanitari ed è bisognosa di riscatto, anche cercando nella differenziazione dell’economia locale una possibile soluzione. Il commercio locale di beni e prodotti si è sviluppato in modo molto limitato nei centri di Sololo Makutano e Sololo Ramata ed è praticamente nullo nelle sub location del distretto (principalmente villaggi di capanne). Causa principale del limite dell’offerta di beni e prodotti è l’estremo isolamento del distretto di Sololo rispetto al sud del Kenya, luogo di provenienza di quasi tutte le merci disponibili nel mercato locale, siano questi alimentari o tessuti o materiali edili. I prezzi dei mercati variano sensibilmente in base alle condizioni della pista di accesso a Sololo da Nairobi; quasi sempre però il potere di acquisto della comunità locale non è in grado di sostenere gli oneri di trasporto caricati nel prezzo di vendita delle merci al cliente finale. Da una parte il potere di acquisto è penalizzato dalla diffusa povertà, dall’altra la tradizionale economia legata alla pastorizia non ha mai promosso lo sviluppo agricolo a livello locale.

Il distretto condivide con il restante nord Kenya il primato per il più basso livello di scolarizzazione dell’intero Kenya; nel distretto di Sololo solo il 9,8% dei bambini frequenta una scuola primaria e ancor meno ragazzi una scuola secondaria (4,8%). Il 93% delle donne non ha potuto frequentare la scuola e circa il 60% della popolazione risulta analfabeta (AAP, Statistics Education in Eastern Province, 2008). Le statistiche qui riportate, insieme agli approfondimenti proposti, dimostrano perché, a differenza di altre Province del Kenya, il nord del paese risulti versare in uno stato di profonda arretratezza, anche durante un triennio in cui l’economia nazionale del Kenya ha realizzato performance estremamente positive, migliorando la qualità della vita nelle aree urbane del sud del paese. Ciò nonostante, anche gli abitanti del nord Kenya, soprattutto in virtù dei danni arrecati dalla siccità del 2011, sono fortemente coinvolti nei cambiamenti socio-economici che animano il sud del paese, anche se in questi mesi ne subiscono in via esclusiva gli effetti peggiori. Perse le mandrie, la parte più vulnerabile della società del distretto di Sololo vive attualmente in un grave stato di rischio, a partire dall’insicurezza alimentare, senza concrete prospettive di miglioramento nel breve periodo e attualmente senza le necessarie risorse per poter organizzare, da soli, una risposta ai propri bisogni.

 
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