187
indice
189

 

SaD; io la penso così ... un'opportunità per fare Giustizia

 
Sono certo che:
- Le risorse del mondo siano sufficienti a soddisfare le esigenze di tutti gli uomini che lo abitano.
- Il necessario è proprietà personale, ed è un diritto naturale dell’Essere Umano il possederlo; averne il libero accesso.
- Il superfluo non è proprietà del singolo, che ne è il semplice gestore a cui è stato affidato. La gestione deve avvenire equamente in nome e per conto degli altri che non possono farlo.
- Mai tradire la Dignità nella richiesta del rispetto dei diritti, come nell’osservanza dei doveri.
 
Attenzione che quella parte di superfluo che il singolo possiede, per aver prepotentemente privato il debole del suo necessario, e che è diventata proprietà del gestore; che è stata tolta al corretto equilibrio economico-sociale tra tutti uomini; … deve essere restituita; siamo chiamati a restituire ciò che non ci appartiene …
Va ricostituito quell’equilibrio naturale mancato.
Tra le tante possibilità per farlo ci sono anche i SaD (Sostegni a Distanza)
Il versamento di meno di un caffè al giorno, 250 euro anno, non può da solo tranquillizzare le nostre coscienze. Si deve fare di più ed il SaD ce ne offre l’opportunità.
L’intervento d’attivazione di un SaD non è semplicemente il versamento di una “quota” economica.
Un SaD è un impegno continuativo che deve avere obiettivi precisi che seguano la crescita del Beneficiario portandolo al suo completo inserimento nella sua società.
Le necessità per soddisfare i bisogni essenziali legati alla sussistenza; acqua e cibo; salute; istruzione; lavoro, sono tra gli obiettivi prioritari dei nostri SaD.
Obiettivi individualmente personalizzati, da raggiungersi attraverso un preciso “Programma di vita” per ogni singolo bambino.
Il “Progetto-Sololo” sponsorizza lui tutti i bambini presenti nel progetto.
Quando un Sostenitore attiva il suo SaD, di fatto, il Sostenitore si sostituisce alla spesa che il Progetto-Sololo sostiene per quel particolare bambino, consentendo così l’investimento della stessa cifra “risparmiata” dal Progetto-Sololo in altre voci di spesa.
L’aiuto portato con il SaD è così da intendersi come un aiuto “ad personam” che indirettamente consente anche la crescita del “Progetto-Sololo” nell’interesse collettivo e quindi, in ultima istanza, ancora del bambino sostenuto dal singolo SaD attivato.
In questo modo il Sostenitore si fa carico lui del “Programma di vita” del bambino-sostenuto, lasciando al “Progetto-Sololo” il ruolo di intermediario garante del continuo evolversi di questa crescita personalizzata
Attivare un SaD implica necessariamente l’assunzione di obblighi morali, sia da parte del “Progetto-Sololo” che da parte del Sostenitore.
Il Beneficiato viene responsabilizzato da parte del “Progetto-Sololo” affinché il rapporto con il Sostenitore, anche se distante, divenga una costante nel suo quotidiano; così d’arrivare a confidare in questa presenza lontana ma costante. Presenza che non potrà essere interrotta in modo ingiustificato; significherebbe tradire la fiducia del bambino in crescita.
Il Sostenitore ideale è quello che seppur da lontano è presente e sempre pronto ad intervenire, in una cornice di affetti non superficiali ma che vanno consolidandosi nel tempo.
Questo ruolo non è uno scherzo con cui giocare; non è buonismo; è porsi come una certezza nell’incertezza della crescita di un bambino infondendogli ininterrottamente la speranza per portarlo a camminare da solo a testa alta nella sua società
Attivare un Sad è un impegno di grande responsabilità e di alto valore morale; ma non è difficile.
Per farlo è sufficiente un po’ di disponibilità e di buona volontà.
Sarà un compito del “Progetto-Sololo” quello di aiutare entrambi, Sostenitore e bambino, a conoscere queste loro reciproche culture così profondamente diverse e di conseguenza naturali fonti di molte incomprensioni, equivoci e fallimenti.
Il Sostenitore dovrà gradualmente farsi conoscere dal “Progetto-Sololo”, intermediario-mediatore culturale, prima di poter arrivare al bambino con un dialogo diretto che sia costruttivo nel rispetto delle sue usanze e dei suoi costumi.
 
Dovere del “Progetto-Sololo” è quello di gradualmente responsabilizzare il bambino perché conosca il sacrificio e l’impegno del Sostenitore lontano e collabori con lui impegnandosi nei limiti delle sue possibilità.
 
A questi Attori:
Sostenitore (cittadino del mondo)
“Progetto-Sololo” (mediatore culturale)
Beneficiario (essere umano unico ed irrepetibile centro di libertà)
Va l’invito a vedere nei SaD una grande opportunità di crescita per tutti ...
una opportunità per fare Giustizia
 
Sono convinto che:
-Il SaD deve essere assistenza reale alla crescita economica, sociale, morale ed affettiva del Beneficiario, fino al raggiungimento della sua maggiore età, quando ogni ulteriore decisione dipenderà solo ed unicamente dalla sua volontà.
-Nessuna persona deve essere sradicata dalla sua civiltà, usi e costumi; specie se in giovane età.
-Ognuno deve essere insegnante e promotore di civiltà tra la sua gente; senza lasciare ad altre Nazioni l’arduo compito di gestire lo sviluppo socio-politico-economico del proprio Stato
-Lo straniero, anche se animato da buona volontà, rischia di divenire invasore ed oppressore, anche inconsapevole, non potendo mai arrivare a conoscere a fondo gli usi e costumi di un Popolo, soprattutto se di civiltà diversa dalla sua.
 
Per questo ed altro ... invito chi può ad attivare un SaD e/o a caldeggiane l’attivazione da parte di altri.
Grazie
Pino
 PS
... e se diventasse un "figlio" l'augurio è che possa soddisfarsi questa preghiera

187
indice
189